In questi due anni vi abbiamo raccontato la pandemia con il nostro sguardo, con lo sguardo di volontari e dipendenti che hanno conosciuto da vicino questo virus, l’hanno vissuto da sotto fitti strati di tute, visiere, guanti, mascherine, l’hanno affrontato con incoscienza e paura.
Oggi sono passati due anni dall’inizio della pandemia, dall’inizio di un virus che ha cambiato il mondo, l’economia, la vita e l’animo di ciascuno di noi.
In un silenzio assordante abbiamo fatto negli ultimi 2 anni ciò che l’essere umano sa fare meglio: adattarsi. Ci siamo adattati alle nuove necessità, alle nuove esigenze.
Noi oggi vogliamo pensare al futuro, vogliamo pensare per esempio ai quasi 800.000 bambini che sono nati dall’inizio della pandemia ad oggi, bambini venuti al mondo circondati da adulti spesso coperti in volto dalle mascherine e che spesso hanno vissuto in un mondo chiuso.
Pensiamo a loro con la speranza che non debbano mai scoprire cosa sia la distanza di sicurezza al parco e che possano presto conoscere i sorrisi rivolti a loro dai passanti.