È passato un anno. A volte, se ci voltiamo a guardare indietro sembra passato velocemente, in un attimo. In realtà le giornate da quel 21 febbraio sembravano non finire mai. Ogni giorno era uguale a quello precedente, caratterizzato dall’incertezza e dalla consapevolezza che non ne saremmo usciti tanto in fretta. Il 21 febbraio 2020 ce lo porteremo dentro a lungo, come un macigno. E con lui la tuta bianca, la nostra armatura, che è stata per noi protezione ma anche costrizione, impedimento. È stata fatica e sudore. Ognuno di noi d’ora in avanti, quando guarderà dentro di sé, troverà un pezzo di quella tuta bianca. Perché da quel 21 febbraio non siamo più solo noi ma siamo anche qualcun altro che ci portiamo dentro: le vite che abbiamo salvato, le persone che abbiamo aiutato, i volti delle persone che ci hanno ringraziato ma soprattutto di coloro che non ce l’hanno fatta. Tutto questo, ormai, è parte di noi, della nostra vita, della nostra storia.
Questa foto rappresenta ciò che siamo e ciò che ogni giorno, da quel maledetto 21 febbraio, ci portiamo e ci porteremo dentro per sempre